La Maison Chassenay d'Arce, casa dei viticoltori
Creata da 5 pionieri nel 1956 a Ville-sur-Arce, conta oggi 130 famiglie e 3 generazioni di viticoltori. Il modo originale di lavorare continua con lo stesso spirito di cooperazione e trasmissione. La cultura ragionata è praticata in questo vigneto situato nel cuore della Côte des Bar, su 315 ettari e 12 villaggi sparsi lungo il fiume Arce. Lo spirito della Maison è uno spirito familiare, rivolto al terroir e all'esigenza condivisa da tutti i viticoltori di produrre champagne di altissima qualità.
Il terroir della Maison Chassenay d'Arce: la Côte des Bar
Gli champagne della Maison Chassenay d'Arce sono l'espressione del terroir della Côte des Bar e dei suoi terreni kimmeridgiani un tempo ricoperti dal mare. La valle di Arce si trova nell'estremo sud della regione della Champagne. La mitezza del clima, l'esposizione delle viti e la natura del terreno (qui le viti affondano le loro radici in marne pietrose) fanno sì che i frutti possano essere raccolti alla fine dell'estate, quando sono completamente maturi. Nel vigneto si coltivano chardonnay, pinot meunier e pinot blanc, l'antico vitigno della Champagne, ma il vitigno dominante è il pinot nero. Questa diversità ci permette di offrire un'ampia gamma di vini.
La Maison Chassenay d'Arce verso un approccio CSR
È la prima Maison di Champagne ad aver ottenuto il marchio Vignerons Engagés. Questo approccio si basa su un disciplinare molto esigente; il marchio viene controllato dall'AFNOR ogni 18 mesi. Si basa sullo standard ISO 26000, riconosciuto a livello internazionale da più di 100 Paesi per lo sviluppo sostenibile e la Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI). I pilastri fondamentali sono 4:
- per garantire la qualità dalla vigna al bicchiere,
- sostenere il territorio e il patrimonio locale,
- agire per l'ambiente,
- offrire il giusto prezzo al consumatore e al produttore.
Essere Vignerons Engagés significa impegnarsi per lo sviluppo sostenibile delle nostre attività. Questo si riflette nelle nostre azioni e nei nostri investimenti attraverso un metodo di coltivazione ragionato, costi energetici controllati, misure a favore della biodiversità, acquisti eco-responsabili, costi energetici controllati e rifiuti riciclati.